Il periodo di Natale è iconograficamente caratterizzato da gioia ed entusiasmo, con luci, colori, regali e pensieri positivi verso le altre persone.
Tutto ciò può risultare particolarmente pesante per chi si è trovato nei mesi precedenti, o addirittura nello stesso periodo, lutti, separazioni, difficoltà economiche e malattie. Per le ovvie emozioni che ci si trova a gestire, diventa molto difficile sentirsi in sintonia con il clima generale, oggigiorno reso ancora più pesante dai media di quanto sia sentito in realtà dalle persone stesse.
Sentimenti come tristezza e malinconia possono prendere il sopravvento, soprattutto quando si sentono le musiche natalizie o ci si trova nel mezzo della frenesia per gli acquisti. Più che domandarsi il perché di questi stati emotivi, secondo me diventa fondamentale trovare una adeguata strategia per affrontarli. Come? Innanzitutto bisogna focalizzarsi su quello che si ha. Senza raggiungere i livelli di ottimismo insensato alla “Sindrome di Pollyanna” (protagonista di un libro che faceva il “gioco della felicità”, trovando i lati positivi in qualsiasi situazione e ignorandone qualsiasi altro negativo), si può comunque lasciare scorrere nella propria mente i pensieri ostili, accettandoli per quello che sono, ovvero pensieri e niente più. Mancherà sempre una certa persona che non potrà essere presente, mancheranno comunque i soldi laddove non si ha un lavoro, mancherà comunque la salute se si è malati. Arrovellarsi su questi pensieri non cambierà certamente lo stato dei fatti, ma sicuramente contribuirà a rendere interminabili i prossimi giorni; accettarne invece l’esistenza e l’importanza, senza però necessariamente renderli parte di sé, può diventare realmente utile. Fatto questo, è decisamente meglio concentrarsi su quello che si sta vivendo, sulle persone con cui si può condividere questo periodo o su cosa si può fare. Probabilmente non sarà un Natale da film o come quando eravamo bambini, ma potrà essere comunque un buon Natale.
http://psicologavigevano.blogspot.it/2017/12/sopravvivere-al-natale-quando-si.html